Sanità chiusa per ferie

La metà dei medici e degli infermieri degli ospedali è assente. Da Nord a Sud ad agosto si perde un letto su tre per i ricoveri. Dal 2009 sono spariti 18 mila posti letto. L’Italia ha il tasso di posti letto per mille abitanti più basso d’Europa: meno di 3,5 letti contro i sette della Germania e i sei della Francia. Sarà il caldo reso più insopportabile da quella cinquantina di corpi accatastati senza distinzione di sesso ed età al Pronto soccorso dell’ospedale San Camillo di Roma, ma l’omone dà fuori di testa — riferisce La Stampa — aggredisce l’infermiere urlando: «Pago le tasse, qualcuno mi faccia almeno appoggiare da qualche parte». Una registrazione spedita al quotidiano da un paziente racconta una delle tante storie di ordinaria follia della sanità che ad agosto va in vacanza. Ignorando che le malattie non prendono ferie. Perché in questo ospedalone romano si replica quel che si recita da Nord a Sud Italia: reparti e studi dei medici di famiglia che chiudono per ferie lasciando che a sbrigarsela siano i servizi d’emergenza. Già congestionati di loro, figuriamoci quando la metà dei camici bianchi e degli infermieri ad agosto si godono il meritato riposo e alle loro spalle si tagliano i di per sé scarsi posti letto. Perché ad agosto un letto su tre viene sforbiciato. Almeno a vedere le oltre trenta segnalazioni raccolte lungo lo Stivale. Che parlano di intere aree dove è vietato venire al mondo per la chiusura dei punti nascita, di donne dimesse da Ginecologia per chiusura reparto nonostante fosse già stato programmato un intervento chirurgico, di sale operatorie che vanno ko.

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